FILM PIU' VISTI
[visti;block=div]
A Me La Fiction Su Moana Non Piacque - 4 Errori Del Regista
Inviato da Faz 7 2009 alle ore 22.24
1. Il confronto estetico-sessuale Moana - Violante 2. La fiction dovrebbe chiamarsi "Riccardo", non "Moana" 3. I Matera dei veri boss! Non ci credo 4. Le pornostar degli anni ottanta non scopavano come quelle del 2010 1. Il confronto estetico-sessuale Moana - Violante Moana era una diva naturale, una prescelta: il suo andamento composto, elegante e principesco ti metteva in soggezione.

1. Il confronto estetico-sessuale Moana - Violante
2. La fiction dovrebbe chiamarsi "Riccardo", non "Moana"
3. I Matera dei veri boss! Non ci credo
4. Le pornostar degli anni ottanta non scopavano come quelle del 2010

1. Il confronto estetico-sessuale Moana - Violante
Moana era una diva naturale, una prescelta: il suo andamento composto, elegante e principesco ti metteva in soggezione.
La sua voce ed il suo sguardo ti scioglievano e confondevano, cullandoti in un limbo caldo ed intimo; le bastava un secondo per sedurre chiunque, lo sapeva molto bene e amava farlo. Era una che sul set veniva sbattuta da Rocco Siffredi e Roberto Malone (due stalloni da niente) e subito dopo sembrava appena uscita dal parrucchiere.

Davanti a lei la politica, lo sport, gli ambienti alti si sono inchinati, la lista delle sue "tacche" sui vip le conosciamo tutti.
Assolutamente bella e brava Violante Placido, niente da dire, ma tra lei e Moana quella vera c'è un abisso. Fisicamente Moana era un incrocio tra Marylin e un babà, lei no. Sul piano somiglianza fisico-charme-sguardo-aplomb non ci siamo.

Voglio però andare oltre la mera estetica di Cenerentola contro Jessica Rabbit, per confessare che nelle scene di sesso ho preferito la Placido. Ecco, l'ho detto. Moana era più contemplativa, con un modo tutto suo di porgersi alla telecamera che "scroccava" la dinamicità di chi la toccava o penetrava. Il sesso che ha fatto intravedere Violante è sicuramente ispirato a Moana ma ha un retrogusto contemporaneo più partecipativo forse troppo attuale come approccio, ma che aggiunge del pepe alla tensione erotica della scena.

2. La fiction dovrebbe chiamarsi "Riccardo", non "Moana"
A me il vero personaggio e' sembrato lui: alla fine ne esce come il vero protagonista, sensibile, umano, solo contro un mondo che lo vuole schiacciare, solo contro la mafia, solo contro le istituzioni, unico e primo a capire che Moana era una gallina dalle uova d'oro. Un romantico dallo sguardo lucido e prospettico che pensa prima al bene delle attrici, poi al messaggio sano del porno (a me questo eterno doversi giustificare mi sta annoiando) e poi al proprio lavoro.
L'ultimo dei galantuomini in un ambiente popolato da papponi, coatti e sfruttatori.
A Schicchi riconosco molti dei meriti presenti, e altri che la fiction non ha neanche menzionato; dico solo che mi e' sembrato di assistere a "la verita' secondo Schicchi" piu che ad una ricostruzione dell'universo Pozzi.

3. I Matera dei veri boss! Non ci credo
Nella fiction, Riccardo Schicchi incontra Moana durante le riprese del suo primo film "Valentina ragazza in Calore", regia Raniero di Giovanbattista alias Jonas Reiner, che prima di quel film aveva diretto diverse produzioni non pornografiche in ogni angolo del pianeta. "A Ricca', levate dar cazzo" che dice ininterrottamente durante la fiction, non lo rappresenta. Poco male, pero', rispetto alla figura da ndranghetosi che fanno i Matera o meglio la FM Video, i produttori che dopo Schicchi lavorarono con Moana.
Chiunque conosca Ugo Matera avra' avuto un momento di confusione quando ha visto il personaggio nella fiction: un vero e proprio gangster! Figuriamoci poi la scena nella quale Riccardo Schicchi viene costretto a consegnare professionalmente Moana, una tortura alla Guantanamo con tanto di gorilla armato, troppo! Anche il modo burbero e minaccioso che assumeva con le attrici e', per dirla come lo direbbe la produzione, fin troppo drammatizzato.
...
Uh! Forse ho capito.
La produzione potrebbe essersi resa conto (meglio tardi che mai) che tributare una fiction ad una pornostar poteva spingere le ragazze di oggi, aspiranti veline, a pensare che il porno possa essere una strada percorribile, ok. Allora cosa fa per demotivarle? Decide di dipingere tutto il mondo della pornografia, esclusi Moana e Schicchi, come un mondo malavitoso e pericoloso dal quale stare lontani. Ottima risposta da dare a bigotti, istituzioni e censura, che però allontana la fiction da una veste documentatrice che avrebbe dovuto avere.

4. Le pornostar degli anni ottanta non scopavano come quelle del 2010
Oltre a vedersi tutti film di Moana, secondo me il regista si sarebbe dovuto documentare su quel che era il sesso in quegli anni. L'unico riferimento interessante e' stato l'intervento di Schicchi a ricordare che la pellicola non andava sprecata, e quindi si girava solo quando il regista decideva che gli attori erano "caldi". Per il resto vedere Sofia Gucci, nota pornostar contemporanea , muoversi sul set con modi e dinamiche completamente moderne, e' un salto nel tempo. Sarebbe come vedere un gladiatore combattere con mosse di kung-fu, saltando per mangiarsi le pasticche vitaminiche di SuperMario. Moana era piu' figlia del suo tempo, con movimenti e percezioni molto piu intime, una trasgressione molto piu timida, si prestava ai movimenti ed alle posizioni con molta meno disinvoltura. Se le pornostar dell'epoca non erano cosi dinamiche e piene di iniziativa come quelle del 2010, Moana sapeva chi era e non si concedeva completamente, sul set. Della stessa epoca sono attrici internazionali quali Tracey Adams o Vanessa del Rio, che rispetto a Moana erano pantere indemoniate.
 

0
COMMENTA